Sono sparito dal blog. Dopo aver scritto un articolo a gennaio sono di nuovo scomparso e non sono mai riuscito a trovare un motivo abbastanza forte per convincermi a ritornare a scrivere.
Chiunque sia un cittadino informato sarà rimasto deluso dalle notizie dell'ultimo mese, a partire dalle elezioni che hanno mostrato un paese in balia di indecisi, illusi e gente in malafede. Gli ultimi giorni poi, sembrano aver dato la mazzata finale. Un "nuovo" governo sta per riportare il paese nella stessa situazione dalla quale il risultato elettorale voleva allontanarsi.
Sembra lecito lasciarsi prendere dallo sconforto e accettare altri mesi o anni di pagliacciate, immobilità e leggi vergogna. Invece occorre riuscire a reagire.
Le elezioni, per quanto disastrose, hanno dimostrato che le persone che ricercano un cambiamento della situazione attuale sono una maggioranza. Ognuno ha votato secondo coscienza e diversi partiti sono andati a contendersi il voto di una stessa categoria di persone, gli indignati. Queste persone rappresentano la maggioranza del paese e, seppur non concordino sulla totalità degli argomenti, hanno dei punti in comune. I partiti purtroppo non sono riusciti a mettere da parte le differenze ed i pregiudizi, ma noi cittadini possiamo farlo.
La rassegnazione deve lasciare il posto alla speranza, alla voglia di cambiare. Se il cambiamento non avverrà con i politici, ciò non vuol dire che nessun cambiamento possa essere messo in atto. Ognuno di noi può contribuire in qualsiasi modo a migliorare il paese in cui vive. Per quanto la politica possa essere cieca e sorda, ogni giorno si ha prova concreta di quanti si impegnino nelle associazioni e con il volontariato per fare la loro parte.
Spero che il 25 aprile di quest'anno possa avere questo significato, il 25 aprile non è morto, anzi si rende sempre più necessario resistere alla politica che sempre di più delude. Partecipiamo, informiamoci e soprattutto, continuiamo ad avere speranza e essere noi per primi il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo.
Matteo
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