Dopo qualche giorno di cronaca non si sente più parlare delle navi dei veleni. Poco più di un mese fa è stato ritrovato uno dei mercantili misteriosamente scomparsi nelle acque italiane negli ultimi 20 anni. Non si tratta di normali incidenti navali. Tali navi erano (e sono) cariche di rifiuti tossici, anche radioattivi. Quelli che costa tanto caro smaltire. E per risparmiare tali materiali venivano (vengono?) caricati su navi ormai giunte a fine carriera, e affondate fingendo un qualche incidente. Il risultato è che oggi giacciono a pochi metri dalla costa calabrese decine (forse 30 ma forse addirittura 70) di navi cariche di non si sa quali veleni. Questi rifiuti derivano sicuramente dal nord Italia ma anche dal nord Europa. Solo un'organizzazione internazionale di alto livello, che vedesse la collaborazione di molti Stati poteva mettere in atto un tale sistema. La 'ndrangheta è stata solo la responsabile ultima dell'occultamento dei veleni.
La questione delle "navi dei veleni" è stata sollevata molti anni fa da Legambiente ma solo molto di recente sono venute alla luce del sole delle prove schiaccianti su questo argomento, prima fra tutte il ritrovamento avvenuto il 12 settembre 2009. A dar man forte si è il messo collaboratore di giustizia ex-boss della 'ndrangheta Francesco Fonti che fornendo dettagli incontestabili ha confermato il quadro. Fonti ha inoltre chiaramente parlato di legami diretti con il Sismi (servizi segreti italiani) e con importanti esponenti della Democrazia Cristiana.
Questa amara vicenda si apre anche sul fronte della Somalia. La scelta di occultare i rifiuti in Calabria è stata una scelta secondaria rispetto a quella di sotterrarli in Somalia. Quando la situazione politica somala è precipitata nella guerra senza fine che ancora oggi distrugge il paese, non è più stato possibile occultare in Somalia i veleni del nord del mondo. Di fronte a tale emergenza la 'ndrangheta avrebbe deciso di utilizzare la strategia delle "navi dei veleni". La questione somala inoltre quasi certamente si collega ad un'altra brutta storia italiana, l'uccisione della giornalista Ilaria Alpi e del suo cameraman, uccisi in Somalia mentre indagavano proprio su queste vicende.
Venerdì scorso questo argomento è stato presentato da Lucarelli nella puntata "Navi a perdere", che se possibile vi suggerisco di vedere.
Alessio Meyer
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