L'attuale legge elettorale è stata definita
Porcellum da Sartori, esperto politologo che più volte si è duramente espresso contro di essa. I cittadini hanno chiesto a gran voce una sua modifica. Inascoltati, hanno tentato la strada del
referendum elettorale, di cui sono però stati bocciati i quesiti.
Con il Governo Monti il tema sembra essere tornato alla ribalta, ma paradossalmente questa rischia di non essere una buona notizia per i cittadini. Infatti la variegata maggioranza, cercando un accordo, è riuscita a fare ciò che nessuno era mai riuscito a fare:
peggiorare il Porcellum.
Chi infatti si aspettava un ritorno delle preferenze rimarrà deluso, la politica non intende in nessun modo rinunciare a questo privilegio che si è conferita da sola. Né ci sarà alcun metodo simile (come collegi uninominali) per permettere al cittadino di poter votare una persona e non un partito.
La prima novità, peraltro mai chiesta dai cittadini, è la
cancellazione dell'obbligo di coalizione: i partiti non dovranno più far sapere al cittadino con che partiti si alleeranno ed eventualmente governeranno. Tutto ciò avverrà dopo il voto. Chi voterà così dovrà fidarsi del proprio partito, sperando che una volta eletti i suoi rappresentanti, esso faccia ciò per cui è stato votato.
Tutto ciò è molto triste, perché va a minare dalle fondamenta la base di ciò che si intende per Democrazia. Infatti questa proposta non fa altro che aumentare la distanza tra elettore e partito e da la possibilità di inciuci post-elezioni senza precedenti.
Non sembra cambiare nulla riguardo alle soglie di sbarramento ed al premio di maggioranza, il partito con più voti riceverà automaticamente una maggioranza spaventosa ed i partiti più piccoli saranno, come già tutt'ora, relegati a guardare da fuori la politica italiana. Per equilibrare questo è in progetto per i partiti esclusi un
diritto di tribuna, anche se non si sa nulla di più riguardo a questa proposta.
Il referendum aveva stabilito che una cospicua parte degli italiani voleva una revisione dell'attuale sistema elettorale, ma questi primi momenti di discussione sembrano distrugge ogni speranza di ottenere un nuovo sistema che dia ai cittadini la possibilità di affidare il governo del proprio paese a persone oneste e competenti.
Matteo