Archive for luglio 2011

Travaglio - Massimo D'Alema, il trasvolatore

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Un popolo determinato e unito - Assemblea No Tav del 6 luglio


Ieri sera si è tenuta un'assemblea No Tav. Il luogo e l'ora di questi eventi sono ormai diventati una consuetudine, tanto da permettere che un'assemblea possa essere annunciata il pomeriggio stesso e vedere la partecipazione di centinaia di persone, tante da riempire il Polivalente di Bussoleno. Si tratta di una delle poche manifestazioni evidenti di democrazia che si possono ancora trovare qui in Italia.
La forma dell'assemblea è sempre la stessa, consolidata da più di 20 anni di lotta: prima dell'inizio viene stilata una lista di oratori, che durante la serata avranno a turno il diritto di parlare, fare proposte, fino a quando tutti avranno proferito il proprio pensiero. Un moderatore cerca di fare rispettare i 3 minuti che sono concessi ad ogni oratore e presenta i vari personaggi.
L'assemblea di ieri sera è stata molto importante. Si è tenuta infatti a due giorni dalla manifestazione No Tav tenutasi il 3 luglio a Chiomonte, il movimento No Tav ha bisogno di un momento di sfogo e riflessione. La gente attende trepidante l'inizio dell'assemblea; l'umore è a mille e molti hanno ancora negli occhi le scene che su Youtube e Youreporter si possono vedere con un solo click.

Il primo a parlare è Fabiano Di Bernardino. Lo fa con un video che sta suscitando molto interesse nel web. Si tratta di un ragazzo arrestato e malmenato dai poliziotti che lo avrebbero arrestato. Parla delle violenze che ha dovuto subire, percosse e insulti, sputi e urina. A questo primo video si susseguono poi numerose immagini dei lacrimogeni ad altezza uomo e dei sassi lanciati dai caschi blu.
La prima parte della serata sarà dedicata soprattutto a fare chiarezza su ciò che è accaduto, su quali sono stati gli errori, ma anche ciò che è funzionato bene. Con il susseguirsi degli interventi vengono ribaditi alcuni concetti, primo tra tutti la solidarietà a chi è tutt'ora in arresto o in ospedale in seguito agli scontri di domenica. Un importante ringraziamento viene inoltre dedicato a chi è riuscito a trovare del tempo per raggiungere la Valsusa e rispondere all'appello No Tav. Arriva infatti molto forte la solidarietà degli amici del No dal Molin e da chi occupa il Teatro Valle. Non mancano riflessioni su quanto anche molti intellettuali, politici e cantanti stiano sempre più vicini al movimento. Giunge infatti inaspettata la notizia di una nascente amicizia di Sabina Guzzanti con il movimento, insieme ai recenti concerti di Caparezza e Subsonica, entrambi esibitisi con bandiera No Tav bene in vista.
Parla poi la madre di uno dei ragazzi rimasti feriti, Jacopo, in ospedale a Susa con due costole rotte e un ematoma al fegato, e alcuni amici di Marta, ragazza in arresto al carcere La Vallette. Chiedono solidarietà, ma anche qualche contributo economico per sostenere le spese legali.

Le proposte per nuovi eventi ed iniziative si susseguono numerose. Spesso le idee sono contrastanti, ma sono sempre espresse con chiarezza, senza la pretesa di imporre il proprio pensiero. Tutti concordano sul continuare la lotta con tenacia, determinazione e pacifismo.
Tuona forte un applauso alla notizia che l'accordo economico tra Italia e Francia non è ancora arrivato, che oggi non si è fatto altro che posticipare una delle tante criticità del progetto.
Anche la Fiom partecipa all'assemblea, a nome del sindacato parla infatti Eiraudo, venuto in realtà solamente per ascoltare, ma coinvolto nella discussione. Propone una fiaccolata per venerdì 8 a Torino, per dimostrare il carattere pacifico del movimento e tentare di coinvolgere anche le popolazioni torinesi. La fiaccolata partirà alle ore 21.00 da Piazza Arbarello ed è promossa dal comitati per i beni comuni. Al termine della serata vengono raccolte le adesioni per organizzare dei pullman che partano dalla valle.
Riguardo la sassaiola i pareri sono divergenti. Si prende atto che il lancio di oggetti è avvenuto da entrambe le parti. Sono in molti purtroppo a sostenere i lanciatori di pietre, ritenuti da questi indispensabili per autodifesa, soprattutto dopo l'utilizzo di violenza da parte delle forze dell'ordine considerato totalmente fuori luogo. Fortunatamente c'è chi si sente lontano da questa realtà, come Turi Vaccaro, pacifista ed attivista No Tav, il quale annuncia assieme al suo amico Nicola uno sciopero della fame che inizierà il 20 luglio, in occasione dei 10 anni dal G8 di Genova.
Anche il "pool" di avvocati si è messo all'opera con una serie di iniziative. Infatti oltre ad un'azione difensiva essi intendono iniziare una fase offensiva, con denunce riguardo l'uso indiscriminato di gas CS, cancerogeno, e riguardo il mancato rispetto delle regole di ingaggio, evento che avrebbe reso molto più complicata una gestione pacifica o quanto meno sostenibile della manifestazione.
L'idea è quella di cercare di ricostruire gli eventi di domenica, così come venne fatto per il G8. Per realizzare ciò è necessario che chiunque ha da raccontare di eventi particolari o possiede video o foto si metta in contatto con il movimento per collaborare.

Nella serata si è discusso anche della militarizzazione della Maddalena, giudicata insostenibile. Si è inoltre scoperto che i permessi per entrare nella zona militarizzata possono essere emessi solo dal prefetto, andando così a prevaricare il sindaco di Chiomonte Pinard.
Alcune proposte per ritornare attivi nella zona di Chiomonte sono state lanciate da alcuni oratori. Prima di tutto per sabato alle 9.00 è stato organizzata una pulizia dei sentieri in cui sono avvenuti gli scontri, inoltre si è pensato di tenere un'assemblea alla baita di Chiomonte, per valutare la possibilità dell'istituzione di un presidio permanente. Su questo punto è stato forte il monito di Perino: "Se si decidesse di pulire i sentieri si va a fare quello e basta, ma se si decidesse di attaccarsi alle reti del fortino a quel punto lo si dice e si fa quello". In una parola sola la richiesta è quella di essere chiari nei propositi.
La serata si è conclusa con una speranza ed un ottimismo rinnovati, con un popolo unito e pronto a continuare a condurre la lotta No Tav che da oltre venti anni lo contraddistingue.

Davide e Matteo.

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La resistenza No Tav, quella vera


Ve lo giuro, questa mi video ha fatto piangere. Perché non è possibile che una persona che arrivi civilmente a parlare sia ignorata e riceva come risposte dei sassi da parte di chi rappresenta lo Stato. Non è possibile continuare così, non è possibile usare la violenza come mezzo dialettico, perché semplicemente non lo è. Perché in uno stato che si dica democratico un cittadino ha il diritto di esprimere con serenità le sue idee, ricevendo critiche, ma non violenza. Qua evidentemente si è dimenticato questo concetto, pensando di essere protetti dall'anonimato di caschi blu e maschere anti-gas, al sicuro dai gas nocivi. Mi ha fatto piangere perché semplicemente non è possibile, non è umano, non è immaginabile pensare che esistano esseri di questa bassezza morale e mentale. Perché non deve accadere più

Matteo

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Lettera aperta di un giovane No Tav a tutti i cittadini della Valle di Susa: la non-violenza non è un optional


Mi presento: mi chiamo Davide Favaro, abito sulla montagna di Condove ed ho partecipato attivamente al movimento No Tav, sia con le reti studentesche nel 2005 e poi, uscito dalle scuole di Valle come singolo cittadino. Oggi domenica 3 luglio 2011 ero presente alla manifestazione nazionale alla Maddalena di Chiomonte.
Vi scrivo perché ho assistito ad uno spettacolo indegno di violenza gratuita. Intendo dissociarmi nella maniera più netta possibile dai gesti orrendi compiuti dai violenti manifestanti incappucciati, ed attrezzati di tutto punto per condurre una premeditata guerriglia. Mi dissocio perché ritengo oltraggioso che questi esaltati abbiano monopolizzato una splendida manifestazione. Ho bisogno di farlo, per poter scendere nuovamente in piazza. Perché i giovani della Valle non siano associati a questi pazzi irresponsabili.
Sono deluso ed amareggiato. La nostra lotta contro il Tav è sempre stata una lotta apertamente nonviolenta, nella migliore tradizione della Valle di Susa, che grazie a persone eroiche come Achille Croce, ha da insegnare a tutta l'Italia. Abbiamo combattuto avendo bene in mente la consapevolezza che la nostra forza e la coscienza delle verità che manifestiamo e che solo con mezzi nonviolenti si possono ottenere i risultati più ambiziosi: quelli duraturi della sconfitta del “sistema Tav”. Invece oggi sui sentieri di Giaglione ho sentito ragazzi che pretendevano di insegnare a noi come gestire la nostra protesta, il tutto con il placet di alcuni individui di spicco nei movimenti No Tav per una impensabile “conquista” di aleatoria utilità simbolica e di nessun giovamento reale.

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Travaglio - TAV: giornali black col cervello in bloc


Il passaparola di Travaglio dedicato agli avvenimenti accaduti alla manifestazione No Tav del 3 luglio.

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