Archive for settembre 2010

I migliori articoli di settembre 2010



Ecco i migliori articoli di settembre!

  1. Una storia di beni confiscati alla mafia in stato di abbandono. Accade a Lecco.
  2. I video dell'intervista a Travaglio fatta da Luttazzi.
  3. Le sabbie mobili di Berlusconi - il Passaparola di Travaglio.
  4. Cronaca di un viaggio in Sicilia alla scoperta della lotta alla mafia.
  5. Le continue promesse del governo riguardo il ponte di Messina. L'articolo è vecchio, ma il problema rimane attuale.

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Futuro e Libertà. Lo saranno sul serio?

Qualche giorno fa è stato pubblicato in internet il video-messaggio di Fini, in difesa della sua posizione nella vicenda ormai trita e ritrita scoperta dal Giornale e Libero. E chissenefrega! Si tratta di una storia privata, che non include nessun reato penale e tirata fuori ad arte dai giornali di B usando il famoso metodo Boffo. Fini attende come noi la verità e ha già dichiarato che è pronto a dimettersi.

Piuttosto quello che mi interesserebbe capire e se questo Futuro e Libertà ha le capacità di diventare qualcosa di nuovo, perché fino ad ora nei fatti non mi è sembrato poi così tanto diverso dal rinnegato Pdl. No, perché non sarà il mio caso, ma non sarebbe ora di dare agli elettori di destra la possibilità di votare un partito che non faccia cagare?  Sarebbe carino per esempio se il nuovo gruppo sbattese la porta in faccia a Berlusconi, gli desse il benservito e non temporeggiasse in attesa di avere voti in più. Probabilmente ne otterrebbe di più reagendo adesso.

Già, un po' troppi verbi al condizionale, difficile che tutto ciò succeda.

Matteo

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Beni confiscati abbandonati (Lecco)

Una foto del degrado del bene confiscato
Fotografare il degrado di un bene confiscato alla mafia e mai sfruttato dall'amministrazione pubblica potrebbe diventare un reato.
Un membro dell'associazione "Qui Lecco Libera" è infatti indagato per essere entrato nel bene confiscato (la pizzeria Wall Street, confiscata nel 1996 ai Trovato) ed avere scattato delle foto per documentare il totale stato di abbandono del bene.

Il bene, assegnato al Comune di Lecco, non è mai stato sfruttato, una vera sconfitta per l'antimafia. Infatti ogni terreno sottratto alla mafia e riutilizzato con successo è un colpo basso per essa, una dimostrazione che è possibile esistere anche senza mafia.

Il gesto di questo ragazzo è comunque molto utile, facciamo girare le foto del bene, così che sotto pressione il Comune decida di trovare un'utilità a questo bene.

Le foto del bene

Matteo Nurisso

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Tricolore, Sole delle Alpi o Stella Alpina

In questi giorni di fine estate impazzano sui giornali le polemiche (pienamente giustificate!) da parte di coloro che non apprezzano l’arroganza dimostrata dalla compagine leghista di governo circa la lenta e progressiva eliminazione del tricolore.

Come in tutte le polemiche le prese di posizione nette per una ragione piuttosto che per un’altra non sono mai né piacevoli né corrette. Provo a immaginare che anche tra i cittadini di Adro intimamente leghisti e con un DNA padano DOC vi sia anche chi in buona fede crede veramente che il “sole delle Alpi” imposto in ogni angolo della scuola possa essere solo una trasposizione della cultura e delle tradizioni locali. Provo a pensare come questi fieri eredi di Guido da Giussano vogliano ora salvaguardare con orgoglio il proprio territorio marcandone i confini con simboli celtici, ma si ricordano di cosa accadeva non più tardi di mezzo secolo fa quando le loro ariane stirpi lasciavano le natie contrade per cercare lavoro. Spesso in condizioni di disagio, certamente con dignità e fatica, i bresciani, i bergamaschi, più in generale i veneti, hanno provato la durezza e talvolta l’umiliazione dell’emigrante.
Nessuno ha chiesto loro di fornire impronte digitali per un censimento dell’etnia né ha negato un pezzo di pane dove le famiglie non erano in grado di provvedere pienamente al vitto dei propri figli. Ma lo saprà il sindaco Lancini che il suo casato, in una ricerca fatta sul sito www.gens.labo.net, risulta diffuso anche in Molise, Lazio, Puglia e addirittura in Calabria?

Sono nato in Piemonte da famiglie locali le cui origini si perdono oltre la memoria dei nonni ma pur conscio di un’eredità naturale derivante dal territorio, sono convintamente italiano. Ho giurato per due volte fedeltà alla Repubblica prima come soldato di leva, successivamente per il mio lavoro e sicuramente l’unico marchio che non desidero è di essere considerato padano. Come appartenente ad una comunità alpina delle valli occidentali delle Alpi, fatico a riconoscermi nell’imposizione di una padania che esiste solo nel vagheggiare romantico o nel capriccio arrogante di qualche illustre politico della pianura del Po.

Questi orgogliosi padani non conoscono troppo la storia e sono forse ancora dediti alla trasmissione orale tipica delle veglie contadine. Se provassero a leggere anche solo qualche sussidiario della scuola elementare, prenderebbero atto che la propria contestata autonomia, è stata sempre soggetta a dominazioni straniere (spagnoli, austriaci, ...) fino a quando la libertà di potersi autogestire è stata loro ottenuta anche col sangue di altri italiani in nome di un’unità nazionale che oggi si vorrebbe negare. In Veneto ci si premura di garantire la sacralità del Piave salvo poi eliminare il tricolore dalle divise della Protezione Civile.

Purtroppo questi eccessi locali passano con troppa facilità nell’indifferenza generale senza che sorgano i dubbi di come questa deriva secessionista ponga i presupposti per il degenerare di futuri scontri a livello nazionale.
Le forze di polizia ormai succubi di tali comportamenti, arrivano a fermare ed individuare due cittadini italiani, la cui colpa è di aver provocatoriamente sventolano un tricolore a Venezia durante la festa di un partito politico xenofobo e secessionista.

Non esiste modo di svelenire questo clima disinnescando la mina padana se non isolando questi fanatici, non nell’indifferenza ma con una convinta battaglia di idee su un terreno a loro sfavorevole quello della cultura democratica salvaguardando e proteggendo le istutuzioni.

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Nasce un nuovo presidio No Tav a Vaie


Il popolo No Tav si sta rimettendo in moto per essere pronto e attivo in vista delle prossime trivellazioni, per un ennesimo cambiamento di un progetto che non ha mai avuto un senso.

Dopo la pubblicazione di una mappa contenente tutti i luoghi in cui dovranno avvenire i sondaggi ecco la nascita di un nuovo presidio situato a Vaie nel terreno in cui dovrebbe avvenire il sondaggio S85.

La valle ha ripreso ad agire, dopo la marcia dell'11 che ha visto la partecipazione di 6.000 persone è già in calendario una nuova manifestazione per il 25 settembre.

Matteo

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Scuola 2010: impressioni d'utilizzo

Un altro inizia per noi "poveri" studenti liceali. Sembra quasi un ripetersi dire che ogni anno parte un po' più incerto, un po' più nel caos. Se da un lato le piccole realtà locali permettono dei veri e propri miracoli dall'altro il Governo non sembra impegnarsi per lo stesso obiettivo.

Chiariamoci, il poveri iniziale è tra virgolette per un motivo: trovo che l'andare a scuola sia uno strumento eccezionale per permettere ai giovani di imparare e scegliere cosa fare della loro vita, ma in questo ultimo decennio non si sta andando in questa direzione.

I tagli alla scuola iniziano a farsi sentire visibilmente, non bastano più le risme portate dai genitori perché non ci sono i soldi per le fotocopie, quest'anno apprendiamo che la provincia non riesce più a dare i contributi agli studenti che non hanno un reddito abbastanza alto da non potersi permettere la gita. Gita che in molti istituti non si farà neanche più perché i professori non vengono più pagati per accompagnare gli alunni. Sono tante piccole cose che unite alle novità 2010 targate Gelmini rischiano di portare ulteriore caos.

I nuovi licei prevedono ore da 60 minuti, mentre quelli precedenti avevano moduli da 50 minuti, come conciliare le due cose?? Da noi non è ancora iniziato l'orario definitivo, ma mi immagino il caos se non si metteranno due campanelle diverse; gente che scambia la campanella per un'altra e casino nei cambi d'ora quando le altre classi stanno invece facendo lezione. Tutto ciò senza commentare gli orari dei nuovi licei: meno ore e meno materie, alla faccia dell'istruzione!

Matteo

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Cartina dei sondaggi Tav 2010


Grazie al blog La Valle che Resiste, da sempre impegnato ad informare riguardo la lotta No Tav, è disponibile una cartina dettagliata dei 20 luoghi in cui dovranno essere effettuati i sondaggi 2010.
La cartina è liberamente scaricabile a questo indirizzo e contiene oltre alla cartina anche informazioni utili riguardo il sondaggio come la proprietà del terreno, il comune di appartenenza ecc...

Teniamola tutti a portata di mano e No Tav!

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Grandi parole: Luttazzi intervista Travaglio

Oggi mi sono guardato tutti e tre i video della famosa intervista di Luttazzi a Travaglio, in cui si parla della provenienza dei soldi di Berlusconi. Tutti i problemi sono ancora attualissimi, i misteri restano irrisolti e nel frattempo la carriera di Berlusconi è esplosa. Impressionante.





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Buono a parole, ma Fini cambierà qualcosa?


Fini oggi ha detto che il Pdl non c’è più. Ho letto velocemente le notizie in internet perché sono in Francia e ho poco tempo per connettermi, ma il discorso di Fini sembra di essere un discorso di quelli importanti, una vera e propria svolta. Peccato che se nelle parole l’atteggiamento di Fini è cambiato nei fatti non è cambiato praticamente nulla.

Si parla di giustizia, ma si è d’accordo per lavorare sul processo breve.
Si parla di stop alle leggi ad personam, ma si è pronti a trattare per il lodo Alfano.
Si parla di integrazione e di una politica nei confronti dell’immigrazione diversa, ma poi si sta in maggioranza con la Lega.

Insomma, si parla tanto, ma in realtà cambierà qualcosa? Alle prossime elezioni, vicine o lontane che siano, Fini potrà dire di essersi opposto al premier o no, a seconda della soluzione più vantaggiosa e il Pd come al solito avrà solo il ruolo di spettatore.

Matteo

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In Sicilia per scoprirne la bellezza e crescere un po'


Mi sono imbarcato sull’aereo senza sapere bene quali esperienze avrei vissuto nel mio viaggio in Sicilia. L’idea era di ripercorrere le orme di chi ha combattuto con tutte le sue armi contro la mafia e la mentalità che da essa deriva, di lasciare il mondo metaforicamente un po’ migliore di come lo si era trovato. Con queste idee sono partito da Torino ed al mio arrivo ho trovato una regione particolare.

Siamo stati accolti da un gruppo di scout di Cinisi con grande gioia, ci hanno dissetati (mamma mia ragazzi che impresa trovare un po’ d’acqua fresca!), introdotti in questa regione che ha due lati molto diversi tra di loro. Da un lato c’è la criminalità organizzata, la mafia, che punta ai suoi interessi, spesso con il benestare dello stato che avrebbe il compito di sgominarla e dall’altro vi è un gruppo di persone con ideali forti e giusti, che forse un po’ per caso, talvolta per opportunismo, ma più spesso semplicemente per coerenza e ribrezzo si oppongono a questa mentalità.

A Cinisi abbiamo visitato la Casa-memoria in ricordo di Peppino Impastato, una di quelle persone che aveva deciso liberamente di mettere a repentaglio la propria vita per denunciare gli intrallazzi della mafia locale. In quella casa si respira l’aria della resistenza, non di quella partigiana, ma di quella spontanea in ogni uomo onesto, quella che permette al giorno d’oggi d’indignarsi ancora per l’ennesimo scandalo di uomini di potere ed il totale disinteresse dei politici per il popolo. Quella che probabilmente oggi rappresenta l’unica speranza di uscire una volta per tutte da questo circolo di politica spazzatura e politici vecchi, bigotti e in malafede.

Dopo Cinisi è stata la volta di Palermo, dove dopo una visita della città abbiamo raggiunto la base Volpe Astuta, un bene sequestrato alla mafia e tuttora gestito dall’Agesci. Questo forse è divenuto il mio personale simbolo di lotta concreta alla mafia: toglierle ciò che rende per usarlo a favore dei cittadini e dello stato. Questa base è stata ed è tuttora oggetto di vandalismo da parte della malavita, ma ha saputo reagire con forza ogni volta ristrutturando l’abitazione al centro dell’immenso terreno.

La base di Cinisi
Durante la permanenza alla base Volpe Astuta ho avuto la fortuna di poter incontrare Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia con un vile attentato. La discussione, perché non si è trattato di un monologo, ma di una vero momento di condivisione, è stata molto interessante e in gran parte dominata dalle parole di Paolo Borsellino. Rita Borsellino ricorre infatti molto spesso alle parole del fratello per rispondere alle domande, non per incompetenza, ma perché esprimersi meglio di lui è veramente difficile.

Ci ha spiegato le ragioni della sua discesa in campo, del suo ruolo di “guida” assunto dopo le stragi di Falcone e Borsellino quasi per caso, grazie al calore dei Siciliani che in quegli anni seppero alzare la testa di fronte alle prepotenze della mafia organizzando grandi manifestazioni. Non vuole che si parli di Paolo come di un eroe, perché il suo comportamento fu semplicemente di persona coerente.

La base Volpe Astuta
La parola chiave per sconfiggere la mafia è infatti secondo Rita proprio coerenza, insieme all’informazione possono essere le armi in mano a tutti noi. Inoltre bisogna cercare di privare la mafia dei suoi due interessi principali: soldi e potere, ecco perché la confisca dei beni è un mezzo molto efficace; privare la mafia delle fonti di reddito illegali e convertirle in legali la ferisce doppiamente. E’ proprio per questo motivo che l’idea di vendere all’asta i beni confiscati è un vero e proprio autogol: nessuna persona desidererà mettersi apertamente contro la mafia acquistandone un terreno ed allo stesso tempo sarà molto facile per la criminalità riacquistare un terreno tramite un prestanome.

Infine si è discusso dell’ultimo ruolo di Rita nella politica attiva: Eurodeputata del Pd (come indipendente) al Parlamento Europeo. Rita sta analizzando lo sviluppo della mafia nei paesi Europei che purtroppo oramai non è più un’esclusiva italiana. Ma anche all’interno dello stesso Parlamento Europeo sono molte le persone di cui diffidare, con un passato oscuro o dai processi per reati tuttora in corso e perciò poco idonee ad occupare ruoli del genere. E così che nasce spontanea la domanda “ma come si fa a stare in mezzo a questi esseri?”. La risposta è semplice: per cambiare la politica non si può fare altro che entrare in campo noi stessi in prima persona e reagire denunciando gli interessi personali dei nostri politici ogni volta, così da poter portare in campo le proprie proposte di cittadino onesto, sbagliate o giuste che siano, saranno proposte pensate per la comunità e non per se stessi.

Infine voglio concludere l’articolo riguardo questo viaggio sicuramente importante per me con un primo passo concreto per poter cambiare le cose, l’ultimo suggerimento di Rita è stato infatti quello di iniziare dalla politica a livello locale; un buon esercizio per tutti quanti può proprio essere quello di iniziare a frequentare i Consigli Comunali, per controllare ciò che accade nel piccolo ambiente che è il proprio Comune, chissà che non nasca la voglia di scendere in campo in prima persona.

Matteo

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