Archive for 2012

Arriva il Fact Checking, basta alle menzogne in tv


Con un fantasioso fotomontaggio i 5 candidati alle primarie del Pd hanno lanciato il loro dibattito televisivo, che andrà in onda su Sky e su Cielo stasera alle 20.30.
Era ora che i candidati si confrontassero, ma tra le buone notizie una a mio avviso spicca in particolare:

Il talk show sarà centrato anche sull'esito dei riscontri del "fact checking", che è la grande novità del confronto, e cioè la verifica dei fatti in tempo reale: per la prima volta nella tv italiana, grazie alla collaborazione tra SkyTG24 e la Facoltà di Economia dell'Università di Tor Vergata, sarà sperimentato il controllo della veridicità delle cifre presentate dai candidati e della verità storica di fatti citati a sostegno delle loro tesi.

Era da tempo che speravo in una innovazione del genere, non è possibile ascoltare talk show politici in cui metà del tempo viene perso discutendo su dati inventati, il controllo dei fatti in tempo reale dovrebbe diventare uno standard per tutti i programmi politici, di modo che chiunque tenti di manipolare i dati per far passare un suo concetto sia prontamente smascherato, portandolo pian piano a perdere tutta la sua credibilità. Se invece in ogni trasmissione allo spettatore viene lasciato il beneficio del dubbio sarà sempre più facile per i politici malintenzionati sfoderare numeri e fatti inventati o manipolati, influenzando in maniera scorretta tutta l'opinione pubblica e confondendo il cittadino, il quale confuso più di prima finirà per cadere nell'indifferenza.

Matteo

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La vicenda Sallusti



Volevo fare un post in cui spiegare la mia opinione sulla sentenza che riguarda Sallusti, poi ho visto questo video (consiglio di seguire sempre questo ragazzo) e ho capito che tutto quello che volevo dire lo aveva già detto lui. E anche meglio.

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Ci prendono per scemi


Trovo già degradante il fatto che il popolo italiano abbia dato fiducia alla Polverini, ponendola alla guida della regione Lazio. Ma trovo che sia un vero e proprio insulto per tutti noi che il giorno dopo le dimissioni della stessa dei suoi manifesti vengano attaccati per tutta Roma, rilanciandone la carriera politica in una nuova veste, quella della paladina dei cittadini, pronta a mandare a casa la gente che fino a 2 secondi prima costituiva il suo partito.

Siamo arrivati alle comiche, ma non c'è niente da ridere. Manifesti scandalosi con slogan ipocriti come pochi non sarebbero un problema, è legittimo farli, basterebbe farci una risata sopra. Il vero problema è che la soglia di attenzione degli italiani per queste questioni è incredibilmente bassa e bastano davvero pochi mesi perché chiunque possa riacquistare credibilità, tornando nel mondo della politica a predicare cose che non farà mai.

Alleniamoci tutti quanti informandoci il più possibile, evitiamo che gente del genere possa tornare alla ribalta nel mondo della politica, ripulita di tutti i suoi peccati e avremo risolto la maggior parte dei nostri problemi.

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Bip delusion


Si era creata un'aurea di mistero attorno alla presentazione di Bip, primo operatore low cost italiano. Mistero rivelato il 20 settembre alle 12.00, anche se purtroppo non si può proprio gridare al miracolo.

Bip ha come obiettivi essere smart, quindi di cercare di insediarsi nel mercato delle grandi compagnie, e fast, pronta ad adattarsi ai cambiamenti del mercato. Il risultato è un'offerta unica, senza abbonamenti, che permetta all'utente di risparmiare.

Le offerte però non sono da capogiro, anzi, risultano deludenti rispetto alle aspettative create. La speranza infatti era quella di un operatore che offrisse piani molto vantaggiosi, come la rivale francese Free, la quale ad esempio con una ventina d'euro al mese offre tutto ciò che un utente medio-alto utilizzerebbe.


L'offerta, visibile nell'immagine qui sopra, risulta deludente per le telefonate, in quanto all'ottimo costo al minuto si aggiunge uno scatto alla risposta che distrugge tutta la competitività. Per la parte mobile, i costi per internet risultano perfettamente in linea con gli altri operatori.

Insomma, la nuova startup italiana incomincia col piede sbagliato, con prezzi in linea o poco al di sotto del mercato attuale, non aggiungendo di fatto nulla che possa catalizzare l'attenzione del consumatore.

Peccato, perché il mercato telefonico italiano risulta ormai monopolizzato ed un'iniziativa del genere, portata avanti in un modo più aggressivo, avrebbe potuto creare non pochi guai al mercato attuale.

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Lo scandalo di Romney


Romney è stato colto in flagrante da una telecamera in un fuorionda mentre in tutta onestà diceva la sua sui poveri, definendoli inutili ai fini della sua campagna elettorale.

Sinceramente gridare allo scandalo mi sembra un po' eccessivo. Romney non sarà né il primo né l'ultimo a pensare una cosa del genere, è stato semplicemente il primo a essere beccato a dirla. Sarei pronto a scommettere che anche molti dirigenti di partito pensano la stessa cosa.

Se proprio dobbiamo trovare qualcosa per cui scandalizzarci, facciamo che siano le posizioni retrograde prese da alcuni collaboratori di Romney, schieratisi contro l'aborto anche in caso di stupro.

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Gemma… cazzo ridi?




E’ la prima domanda che mi viene guardando le fotografie della stazione internazionale di Susa pubblicate sul quotidiano la stampa. Prima di rinnovarle la domanda sui motivi della sua risata (isterica, di facciata, istituzional-contestuale, remunerativa…?) che sfodera nella foto,  me ne pongo un’altra.  Mah… la stazione l’ha vista? Si è resa conto che fa cagare? E che l’ha progettata un archistar (??) giapponese con la giacca da stirare, discutibilmente avvenente e che si chiama come la regione astratta e disabitata (il vuoto) del mondo immaginario di Tolkien?
Occhio che, secondo me, le sfighe ve le state un po’ tirando!
Che cosa vuol dire, lei che frequenta i salotti politici “buoni”, che il progetto è stato scelto perché integra la nuova struttura con il territorio ed è stato selezionato tra le proposte di 49 raggruppamenti”?
Si rende conto che il territorio col quale dovrebbe integrarsi non ci sarà più? Si rende conto, guardando il plastico, che ci saranno abitazioni e vite strette fra strade, rotaie e infrastrutture faraoniche? Ci siete o ci fate? Delle due, una sola risposta. Per la prima la compassione.. per la seconda astio e rivolta!
Le chiedo ancora… ma perché la stazione dovrebbe “… avere uno sviluppo verticale” e articolarsi “…su tre livelli con un’ampia vista su tutta la valle”.? Lei si è mai trovata a Milano centrale a “godere” della stazione stessa?  Nelle stazioni si transita, si soffrono attese, si iniziano distanze, si cercano affannate concidenze, ci si augura un arrivederci o ci si ferisce con gli addii.
Si immagina veramente che torinesi e  lionesi, insieme agli sciatori provenienti dall’universo mondo, si ritroveranno a godere delle meraviglie della “Stazione Internazionale di Susa”? Cerchi di essere obiettiva… già il nome fa ridere!  Così come fa ridere l’affanno del suo collega Virano che un pochino, il sorriso, l’ha perduto.

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Il partito che sbiadisce

Renzi continua a essere un'incognita per me. Ammetto che all'inizio mi avesse affascinato con la figura del sindaco di Firenze acqua e sapone. Poi, a cominciare dalla visita ad Arcore, la sua figura aveva iniziato ad inquietarmi e lo fa ogni giorno di più.

Sempre più spesso mi viene da chiedermi perché sia in un partito come il Pd. O meglio, sempre più spesso prendo atto di come il Pd perda sistematicamente ogni occasione di smarcarsi dalle posizioni di centrodestra, per paura di apparire poco moderati. Ma questa paura ha portato ad una totale assenza di contenuti, i quali configurano il Pd come partito né carne né pesce, capace di dare corda a Vendola e subito dopo sbavare tendendo la mano a Casini.

Ci provo ad informarmi un pochetto riguardo alle posizioni dei candidati alle primarie, ma ogni volta l'unico risultato che ottengo è un'arrabbiatura. Io vorrei che il Pd fosse il partito da votare con gioia, contenti di aver fatto una scelta senza doversi tappare il naso. Invece, purtroppo, non è mai stato così ed il Pd continua a sbiadire nel miscuglio dei partiti moderati, con programmi fotocopia e incapaci di capire che cosa sia la politica e che cosa voglia il cittadino.

Finché la situazione resterà questa il Pd resterà il partito che molta gente di sinistra vorrebbe votare, ma non voterà mai.

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Zanardi, ottimismo e altre riflessioni


Su un blog di politica e attualità è difficile che le notizie riportate siano positive, cariche di gioia. Però, fortunatamente, nella vita capitano momenti di ottimismo.
L'Italia certamente non se la sta spassando, sono troppi anni che le cose vanno esattamente al contrario di come si vorrebbe che andassero ed il futuro prossimo non sembra essere differente.

Però.

Però c'è la grinta di tanta gente che ogni giorno porta avanti la propria vita con felicità, come Zanardi, che oggi vince una meritatissima medaglia d'oro alle paraolimpiadi. La dimostrazione vivente che per quanto tu possa ritrovarti in difficoltà, magari difficoltà che ti sembrano insormontabili, basta crederci, lavorare duro, ma soprattutto crederci, per ottenere quello che prima ti sembrava impossibile. Perché, diciamoci la verità, le cose impossibili nella vita sono veramente poche.

Sono vite come quella di Zanardi che continuano a darmi fiducia, a dimostrarmi giorno per giorno che per quanto una situazione, personale o politica che sia, possa essere disperata, una speranza c'è sempre.
Perciò, almeno per oggi, via quei musi lunghi e via il broncio per via di questa o quell'altra notizia, oggi si vive.

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Gradevoli incontri poliziesco-ferroviari


È un soleggiato giovedì mattina a Bussoleno, sono di ritorno da una bella giornata di ferragosto passata con gli amici in montagna. Mi sveglio, mi preparo e vado a prendere il treno per Avigliana (Reg10011 delle 13,07): all'arrivo della vettura, butto l'occhio sulle varie carrozze per scegliere la più moderna, sicuro che almeno lì potrò avere il sollievo dell'aria condizionata. Come spesso accade, il mio posto si trova in testa al treno: per arrivarci attraverso un paio di carrozze fino ad imbattermi in una coppia di agenti della PolFer che, assieme ad un controllore, stavano verificando la regolarità di due ragazzi di pochi anni più giovani di me. Al mio cortese “permesso”, il bigliettaio mi intima urlando di lasciargli fare il suo lavoro. Pazienza, per lui probabilmente non è giornata, così gli ripeto con gentilezza: “non posso passare?”, e al suo ancor più rozzo diniego faccio per andarmene, cavandomela con una battuta “ah, non sapevo che non si potesse più, sarà una nuova regola”.

Insomma, scene di vita quotidiana: qualche lavoratore poco gentile e il proprio personale tentativo di vivere ogni giornata in maniera positiva.
Non foss'altro che uno dei due agenti della PolFer mi ferma e, con fare piuttosto minaccioso, mi chiede per identificarmi un documento, che porgo senza nessun problema. Mentre questo esce dal treno per annotare le mie generalità, l'altro inveisce con uno dei due ragazzini, quello in regola (!), ordinandogli di togliere lo zaino dal sedile di fronte al suo, con tanto di parolacce sbraitate in faccia al povero malcapitato.

Il mio tentativo di mantenere il buonumore è ormai svanito, e non potendo vedere scene di così sfacciata intimidazione e di così palese abuso da parte di chi dovrebbe rappresentare il mio Paese, fisso sbalordito l'agente, che a sua volta mi punta, con gli occhi a metà tra l'interrogativo ed il rabbioso. “Come si permette di rivolgersi urlando in questo modo alle persone?”, gli chiedo.

“Lei è abituato a comportarsi come questo ragazzo, a casa sua?”
“No, ma questo non la autorizza a tenere una condotta del genere, tanto più se è pubblico ufficiale.”
Da quel momento, e ancora di più dopo aver chiesto le generalità dell'agente, è una raffica di insulti, di “sei del '92, potrei essere tuo padre”, di “mi segua in caserma e glielo dico, il mio nome” e di “pubblico ufficiale, ma vaff...”.

Insomma, dopo aver verificato tutto il verificabile sulla mia persona e dopo aver cercato di farmi scendere dal treno – cosa che mi sono rifiutato di fare, ricordando loro che avevo pagato il biglietto per usufruire di un preciso servizio – sono scesi dal treno restituendomi – con la dovuta titubanza, s'intende – biglietto e documento, facendomi presente che “questa volta mi era andata bene”, minacciando denunce per maleducazione (o qualcosa del genere) e senza mai smettere con gli insulti, dai più banali ai più articolati, senza dimenticare l'immancabile omofobia.
Insomma, a quanto pare nei 2,40€ che ho pagato era compreso l'assistere a minacce e abusi e l'essere insultato da coloro che io stesso contribuisco a mantenere con le tasse.

In seguito a questi episodi, di pancia verrebbe quasi da gioire leggendo dei draconiani tagli alla sicurezza decisi nell'ambito della bondiana revisione della spesa. Poi, fortunatamente, interviene la ragione. Ma, certamente, una più severa selezione e formazione, anche etica, del personale addetto alla sicurezza non farebbe male a nessuno, tanto al cittadino quanto alla reputazione delle nostre Forze dell'Ordine. È utopia?

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L'importanza della ricerca scientifica


In questo periodo di profonda crisi economica ritorna sempre più pressante la questione della ricerca scientifica di base. Le scienze come la matematica e la fisica sono di sicuro affascinanti, ma portano a pochi risultati concreti diretti, così c'è chi sostiene che sarebbe meglio destinare i soldi della ricerca in questi campi ad altri, come la medicina, più concreti nelle loro ricerche.

La risposta a questa proposta arriva da una lettera del 1970 di Ernst Stuhlinger in risposta ad una suora che aveva chiesto di destinare i soldi della ricerca spaziale ai bambini affamati.
Cara suor Maria Gioconda,
la sua è una delle tante lettere che ricevo ogni giorno, ma mi ha toccato più profondamente delle altre perché viene da un cuore compassionevole e da una mente profonda. Cercherò di rispondere meglio che posso alla sua domanda. Prima, tuttavia, desidero esprimere la mia grande ammirazione per lei e per tutte le altre sue coraggiose sorelle, perché state dedicando le vostre vite alla più nobile causa umana: aiutare il proprio prossimo in difficoltà.

Lei chiede nella sua lettera come abbia potuto proporre la spesa di miliardi di dollari per organizzare un viaggio su Marte, in un momento in cui molti bambini su questa Terra muoiono di fame. Lo so che non si aspetta una risposta del tipo “Oh, non sapevo che ci fossero bambini che muoiono di fame, d’ora in poi mi asterrò dalla ricerca spaziale fino a quando il genere umano non avrà risolto la questione!”. In effetti, ho iniziato a essere a conoscenza del problema della fame nel mondo ben prima di sapere che fosse tecnicamente possibile un viaggio verso Marte. Tuttavia, credo – come molti altri miei amici – che viaggiare verso la Luna e forse un giorno verso Marte e altri pianeti sia un’iniziativa che dovremmo affrontare ora, e penso anche che questi tipi di progetti, nel lungo termine, possano contribuire alla soluzione dei gravi problemi che affliggono la Terra molto di più di altri progetti discussi ogni anno, e che portano spesso a risultati tangibili solo dopo molto tempo.
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Progresso e ambiente in Valsusa


Il progresso sta arrivando in Valle di Susa, trasportato in trionfo da un manipolo di uomini armati di scudi e manganelli, insensibili alle ragioni che tutto intorno a loro vengono più volte ribadite.

Ecco, mostrato in modo esemplare nell'immagine qua sopra, il suddetto progresso che senza battere ciglio, inizia già a distruggere la natura della valle. Per mettere due recinzioni, il cui scopo è allontanare i valligiani dalla valle stessa, si abbattono alberi in gran quantità, si dilania il territorio.

Questo non è che l'inizio, il riscaldamento di una macchina infernale che se riuscirà a entrare in funzione modificherà per sempre la faccia della valle.


Matteo

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Basta rimborsi elettorali? Riflettiamoci

Con lo scandalo dei soldi utilizzati impropriamente dalla Lega Nord e dalla famiglia Bossi è tornato alla ribalta la proposta, peraltro già avallata da un referendum popolare poi aggirato dai politici, di eliminare completamente i finanziamenti pubblici ai partiti, siano essi rimborsi elettorali o altre forme simili.

Se in linea di principio chiunque potrebbe essere d'accordo bisogna però provare, con uno sforzo di astrazione, a pensare a cosa potrebbe succedere in un'ipotetica Italia in cui ogni partito deve fare campagna elettorale contando solo sui propri soldi.

In quest'ipotetica Italia i partiti avrebbero diversi modi di finanziare le proprie campagne elettorali: potrebbero chiedere soldi ai propri elettori, con iniziative di autofinanziamento, oppure potrebbero chiedere soldi ad aziende, finendo magari per dover cedere a quest'ultime, modificando il proprio programma elettorale.

Probabilmente la soluzione migliore sta nella giusta misura e non negli estremi. Non è per nulla giusto che i partiti vivano totalmente sulle spalle degli italiani, ma non è neanche possibile che vivano senza alcun contributo, poiché sarebbe troppo grande il rischio che diventino sempre più S.P.A. e sempre meno contenitori di idee e progetti per il futuro dell'Italia.

Matteo

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Kony 2012


Kony 2012 è un video virale pubblicato dall'associazione Invisible Children per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale riguardo i crimini di cui si è macchiato Joseph Kony. Egli infatti è a capo di un'organizzazione militare, la LRA, la quale ha compiuto numerosi crimini contro l'umanità.
Il video ha raggiunto in poco tempo oltre un centinaio di milioni di visualizzazioni ed ha convinto migliaia di persone a partecipare attivamente, aiutando l'associazione sia tramite il passaparola informatico sia tramite donazione per acquistare un apposito kit.
Contemporaneamente alla crescente popolarità della causa sono spuntate dal web numerose accuse dirette all'associazione riguardanti l'utilizzo delle donazioni ed i metodi di azione. Cerchiamo di vedere in dettaglio le accuse e le rispettive risposte dell'associazione.

Le accuse a Invisible Children

  • Spreco di soldi: l'accusa è quella di spendere gran parte dei fondi dei sostenitori per attività non strettamente necessarie. Per esempio la stessa realizzazione del video Kony 2012 ha avuto un costo molto alto. L'obiettivo del video però, cioè rendere famoso Kony, è stato sicuramente raggiunto.
  • Poca trasparenza: le atrocità compiute da Kony secondo alcuni sarebbero state esagerate allo scopo di rendere più efficace la campagna di sensibilizzazione di Invisible Children.
  • Kony è morto: alcuni sostengono che Kony sia in realtà morto. Di certo anche se fosse morto il problema della sua organizzazione militare non è finito, quindi è bene continuare a battersi riguardo questa causa. Altre voci però sostengono che esso non sia più in Uganda da circa 6 anni, vanificando così il lavoro di esercito dell'Uganda e americani.
  • Interessi economici: il video contiene un invito esplicito a donare soldi a Invisible Children e inoltre la decisione degli Stati Uniti di intervenire in Uganda sembra spinta da una recente scoperta di giacimenti di petrolio proprio in Uganda. Insomma, le accuse fanno intuire che molto probabilmente l'appoggio del governo è dovuto soprattutto a interessi economici.
  • Colonialismo: l'idea dell'uomo bianco che si deve fare carico di portare la democrazia e la pace in altri paesi è un tema carico al colonialismo. Tant'è che l'intervento degli Stati Uniti è di tipo militare, andando ad affiancare l'esercito dell'Uganda, anch'esso non proprio eticamente pulito, essendo accusato di stupri e saccheggi.

La risposta di Invisible Children

Invisible Children non ha tardato a rispondere alle accuse della rete. Lo ha fatto dedicando un'intera pagina del suo sito internet a rispondere ad ogni singola accusa in modo accurato (questo il link).
Inoltre ha inoltre pubblicato un seguito del video virale intitolato "Kony 2012 part II Beyond Famous", più tecnico rispetto al primo.


Sostenere o accusare?

Probabilmente nessuno di noi ha la risposta in tasca riguardo a quali siano i veri interessi dietro Kony 2012. Ci sono però alcuni dati di fatto che possono aiutare nell'avere una propria opinione riguardo la vicenda. Joseph Kony di sicuro non è una brava persona ed è nell'interesse della comunità mondiale riuscire a porre fine alle azioni violente e scriteriate della sua organizzazione militare. Condividere il video non ci danneggerà e, anche se parte delle vostre offerte non finissero direttamente in Uganda, dubito che possano fare del male ai ragazzi che l'associazione cerca di aiutare.
Quello che può essere utile fare è cercare di utilizzare tutta questa attenzione attorno a Kony 2012 per migliorare davvero la situazione in Uganda, facendo sì che non solo Invisible Children continui il suo impegno, ma si attivi anche perché la ricerca di Kony non diventi l'ennesima "missione di pace".


Matteo

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Fonti
vice.com
observer.ug
you-ng.it
breaking italy

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25 milioni di euro sprecati

Sembra ormai una normale prassi quella di non accorpare i referendum alle elezioni amministrative. In Piemonte infatti, 25 anni dopo la consegna di 60000 firme, si voterà riguardo le normative che regolano la caccia (a seguito un articolo per conoscere i quesiti). La regione ha però deciso di far votare i piemontesi il 3 giugno e non il 6 maggio, data in cui in numerosi comuni si vota per le elezioni amministrative. Il costo di questa operazione è di circa 25 milioni di euro che sarebbero stati risparmiati accorpando le due votazioni.

Non è possibile che ogni volta che si presenti una situazione in cui la riuscita di una votazione dipenda dalla partecipazione popolare (in quanto anche il referendum regionale ha un suo quorum) la politica faccia del suo meglio per boicottarla. Sprecare milioni di euro per cercare di minare consultazioni popolari oltre che essere eticamente ingiusto è anche un affronto a tutti coloro che si sentono ripetere che questo o quell'aumento servono per risanare il debito pubblico.

Si spera che questo referendum raggiunga il quorum, dimostrando con le azioni che l'arroganza di chi tenta di boicottare la democrazia non porta a nulla.

Matteo

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Peggio del Porcellum


L'attuale legge elettorale è stata definita Porcellum da Sartori, esperto politologo che più volte si è duramente espresso contro di essa. I cittadini hanno chiesto a gran voce una sua modifica. Inascoltati, hanno tentato la strada del referendum elettorale, di cui sono però stati bocciati i quesiti.

Con il Governo Monti il tema sembra essere tornato alla ribalta, ma paradossalmente questa rischia di non essere una buona notizia per i cittadini. Infatti la variegata maggioranza, cercando un accordo, è riuscita a fare ciò che nessuno era mai riuscito a fare: peggiorare il Porcellum.

Chi infatti si aspettava un ritorno delle preferenze rimarrà deluso, la politica non intende in nessun modo rinunciare a questo privilegio che si è conferita da sola. Né ci sarà alcun metodo simile (come collegi uninominali) per permettere al cittadino di poter votare una persona e non un partito.
La prima novità, peraltro mai chiesta dai cittadini, è la cancellazione dell'obbligo di coalizione: i partiti non dovranno più far sapere al cittadino con che partiti si alleeranno ed eventualmente governeranno. Tutto ciò avverrà dopo il voto. Chi voterà così dovrà fidarsi del proprio partito, sperando che una volta eletti i suoi rappresentanti, esso faccia ciò per cui è stato votato.

Tutto ciò è molto triste, perché va a minare dalle fondamenta la base di ciò che si intende per Democrazia. Infatti questa proposta non fa altro che aumentare la distanza tra elettore e partito e da la possibilità di inciuci post-elezioni senza precedenti.

Non sembra cambiare nulla riguardo alle soglie di sbarramento ed al premio di maggioranza, il partito con più voti riceverà automaticamente una maggioranza spaventosa ed i partiti più piccoli saranno, come già tutt'ora, relegati a guardare da fuori la politica italiana. Per equilibrare questo è in progetto per i partiti esclusi un diritto di tribuna, anche se non si sa nulla di più riguardo a questa proposta.

Il referendum aveva stabilito che una cospicua parte degli italiani voleva una revisione dell'attuale sistema elettorale, ma questi primi momenti di discussione sembrano distrugge ogni speranza di ottenere un nuovo sistema che dia ai cittadini la possibilità di affidare il governo del proprio paese a persone oneste e competenti.

Matteo

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Risposta di un cittadino ai poliziotti


In risposta alla “Lettera di un poliziotto ai manifestanti NO TAV” pubblicata su Facebook da Movimento Poliziotti il 2 marzo 2012.

Ciao poliziotto, chi si rivolge a te è un manifestante, un uomo di questa Valle nelle quale ti trovi “sperduto” e solo. Anch’io ho una famiglia e dei figli di poco più giovani di te ma che indubbiamente stanno dall’altra parte della barricata.
Anch’io sono un lavoratore e dopo il mio turno, spesso senza riposare, senza aver cenato mi ritrovo con i compagni in strada per capire cosa fare per mettere in atto la nostra resistenza passiva. Non posseggo equipaggiamenti offensivi e neppure difensivi. Non ho mai usato violenza, non uso casco, protezioni per il torace o le braccia, né indosso una maschera antigas … posso contare solo sulla mia determinazione a resistere indignato per la violenza che “tu poliziotto” userai contro di me.
Mia moglie telefona per sapere dove si trova nostro figlio e la rassicuro. Mento il fatto che non so dove si trovi; i lacrimogeni offuscano la vista non riesco a respirare … a cosa serve il mio telefono se non lo posso usare perché rischio l’asfissia.

 Tu amico poliziotto, magari non mi vorrai morto ma usi un gas che contiene cianuro ed i tuoi superiori a conoscenza del fatto che il tuo filtro durerà non più di 15’ con cognizione di causa, loro sì ci vogliono morti … tu ed io.
Sicuramente non sei qui per fare violenza ma per mantenere l’ordine, così per sfollare un anziano lo percuoti fino a fratturargli un polso, la testa o riesci a rompere di netto il malleolo ad una compagna anarcoinsurrezionalista di oltre sessant’anni… bravo!
Penso che per fortuna che non operi in campo sanitario perché non oso pensare a cosa potresti fare con la tua determinazione … e mi chiedo se usino la stessa misura anche le nostre truppe di pace nelle missioni all’estero, se abbiano anch’essi carta bianca di ferire o rastrellare.

Amico poliziotto, comprendo il tuo sforzo di dialogo ma lo considero tardivo e retorico, non ho sentimenti di pena né provo per te quella solidarietà che cerchi in queste righe. Non è una guerra che vede schierati individui appartenenti a diverse nazioni ma il moto di protesta di “cittadini” che vengono repressi da altri cittadini che indossano una divisa.
Può anche essere che talvolta gli ordini che devi eseguire non li trovi giusti ma mi viene difficile pensare che invece qualcuno di voi non provi piacere ad essere violento.
Telefona a tua moglie e rassicurala, no, non ti desidero morto, ti desidererei lontano con la tua famiglia magari con tua figlia in braccio a raccontarle una fiaba … invece più semplicemente sei qui e quando la vedrai dovrai mentire di ciò che hai fatto ad altri bambini, alle loro mamme, ai nonni … e se veramente sei un padre, mi auguro che anche per un solo istante ti assalga lo sconforto delle meschinità che compi nascondendoti dietro un casco, una maschera, un fazzoletto alzato giustificandoti con il dovere.

 Bruno, orgogliosamente fiero della sua gente.

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Stato o S.P.A.?

E' finita la fase uno del Governo Monti, dopo una fase di sacrifici e tasse, si sta pensando ad una manovra che possa portare ad una crescita, tanto che lo stesso Monti ha chiesto ai giornalisti di chiamare il nuovo decreto "Cresci Italia". Penso che tutti siano favorevoli a far sì che riprendano i consumi e che le aziende italiane si riprendano. Quello a cui però bisogna fare attenzione è mantenere la vita stessa degli italiani ad un livello decente.
Prendiamo per esempio in esame la decisione di rendere libero l'orario di apertura dei negozi. Sicuramente non nuocerà ai consumi, forse spronerà a comprare di più, ma che effetto può avere sui negozianti? Pensate che i negozietti dei paesi resteranno aperti giorno e notte? No, ciò non farà altro che aiutare i supermercati, creando sì, un aumento del Pil e crescita, ma un impoverimento dei negozianti.

Davvero il futuro che cerchiamo noi è quello della crescita infinita, atto teso non al miglioramento della nostra qualità della vita, ma al ridare fiato a quello stesso modello che ci ha portato fino a qui? Che ce ne facciamo di uno stato con i conti a posto, ma in cui nessuna persona vorrebbe vivere?
Il Governo Monti deve stare attento a questo, cercare sì la ripresa, ma ricordarsi che oltre strategie e metodi vari per fare cassa, l'Italia è composta anche da tanti cittadini i quali non chiedono altro che la possibilità di realizzarsi, di vivere in serenità.
Insomma, mettere i conti a posto è sacrosanto, ma c'è differenza tra rigore fiscale e un'Italia S.P.A.

Matteo

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