Pendolari, NoTav e Berlusconi a Porta Nuova

Importante

Alessio Meyer

dal sito www.meetup.com

sabato a Torino, il Movimento NO TAV
il comitato pendolari, Berlusconi, il
treno freccia rossa, rischieranno di
incontrarsi alle ore 12.00 quando le
tre manifestazioni si incrocieranno
a porta nuova, la storica e bellissima
stazione, recentemente ristrutturata
e dotata dell'ennesimo centro commerciale.
ovviamente l'apparato sarà così blindato
che i giornalisti potranno vedere solo
Berlusconi vestito da ferroviere, fiero
del nuovo traguardo raggiunto, muoversi
senza timore e circondato da un nugolo
di fedeli
Ricchissimo coordinamento stasera in valle,
scambiate le informazioni su incontri vari,
si è deciso a larghissima maggioranza di
condividere la stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova
con Freccia Rossa, Berlusconi e Pendolari
infatti si volantinerà per la stessa città che
vede Berlusconi in treno a Porta Nuova alle 12.00
i pendolari che manifesteranno fuori dalla stazione
i no tav che volantineranno per le vie della città.
per un istante impalpabile, tutti calpesteranno
lo stesso suolo torinese, poi ognuno per la sua
destinazione secondo programma. Si raccomanda
un adeguato abbigliamento, vistosamente completo
di giubbotto fosforescente, per evitare di passare
inosservati, carote, per ricordare ai giornalisti più
attenti i carotaggi, volantini e tante bandiere no tav

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La storia del boicottaggio Bo.Bi. : un boicottaggio contro Berlusconi

Tratto dal sito ufficiale

Quando sono nati i Bo.Bi.?
"Tutto cominciò nel novembre 1993. Mentre Roma era in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco, successe che Silvio Berlusconi, proprietario di un vasto impero finanziario comprendente Standa, Mondadori e quattro reti televisive, dichiarò senza mezzi termini che se fosse stato cittadino romano avrebbe dato la sua preferenza a Gianfranco Fini. Per colmo di provocazione, la di chiarazione venne fatta in una regione di sinistra come l’Emilia Ro magna in occasione dell’apertura di un nuovo supermercato Stan da a Casalecchio sul Reno in provincia di Bologna.

Di fronte a questa dichiarazione, l’Italia più avanzata entrò in agitazione. Era ancora fresco l’esempio di quanto era accaduto in Brasile dove Marinho, proprietario televisivo locale, aveva fatto eleggere presidente un uomo poco “limpido” come Collor de Mel o. Dunque bisognava lanciare un messaggio forte e fermare sul nascere il tentativo di utilizzare il proprio potere economico e il possesso di tv commerciali per orientare la politica italiana. Così nacque l’idea di organizzare un boicottaggio contro la Standa e contro le televisioni di Berlusconi. L’idea fu di Gianfranco Mascia, 34 anni, leader degli ambientalisti e del movimento nonviolento di Ravenna, proprietario di una piccola agenzia pubblicitaria, che il 24 novembre lanciò il suo appello a tutti i progressisti:

“Smettiamo di comprare i giornali di Berlusconi e di fare la spesa nei suoi supermercati. Ritiriamo la pubblicità dalle sue rivi ste e dalle sue televisioni. Boicottiamo le sue reti tv”. Così partiva il boicottaggio, denominato Bo.Bi. (Boicottate il Biscione), che incontrò immediatamente il consenso di migliaia di cittadini.

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Lettera aperta al premier di Margherita Hack

Ha preso carta e penna ed ha scritto direttamente al premier per fargli alcune domande. Di chi si tratta? Bé di Margherita Hack...
Stavolta cosa risponderà Berlusconi? Purtroppo la battuta "è più bella che intelligente" è già stata usata.

Caro cavaliere, perché non ha il coraggio di affrontare i suoi vari processi, invece di impegnare per mesi il parlamento a trovare un modo per evitarli, violando la costituzione che afferma che “la legge è uguale per tutti” e non “per tutti eccetto Silvio”?

Abbia un po’ più di coraggio e di fiducia nella giustizia. Se è innocente non ha nulla da temere. Se invece sa di essere colpevole dia le dimissioni.

E abbia anche un po’ più di rispetto per la democrazia e il parlamento. Se i suoi colleghi deputati e senatori del suo partito non sono d’accordo con lei hanno tutto il diritto di esprimerlo e lei non ha il diritto di minacciarli di espellerli dal suo partito, che non è la sua azienda.

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Pensieri in musica volume 9



Ebano dei Modena City Ramblers

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