Proteste degli Aquilani a Roma, almeno 3 feriti


Ci sono in giro numerosi video (1, 2, 3, 4...) che in queste ore stanno circolando in rete. Un gruppo di circa 5000 aquilani si è recato a Roma per protestare e denunciare le misure del Governo nei confronti del terremoto che ha colpito l'Aquila più di un anno fa. Alcuni di questi manifestanti, colpevoli solamente, come dice il ragazzo nel video, di essere terremotati, sono stati presi a manganellate e spintonate dalle forze dell'ordine. I feriti fino ad adesso sono 3 e lo stesso sindaco dell'Aquila ha ricevuto numerosi spintoni e pestoni.

I manifestanti sono adesso in Piazza Navona (qui e qui la cronaca della giornata) e le tensioni continuano, anche se non ci sono più stati scontri con la polizia.


Il Tg1 naturalmente è riuscito a dare la notizia a modo suo: gli scontri a Roma, considerati da numerose testate la notizia più importante del giorno sono state inserite nel Tg1 dopo lo sport, lasciate quasi come ultima notizia.
Sul sito del Tg1 invece è ancora peggio: la notizia viene descritta ribaltando con i toni negativi la situazione, gli Aquilani insomma assomigliano ai famosi anarco-insurrezionalisti, tanto citati da chi vuole screditare una manifestazione

Ma com'è possibile che nel 2010 sia ancora possibile che persone che manifestano per i propri diritti siano malmenate e fatte passare dalla parte del torto? Com'è possibile vedere ragazzi ridotti ad una maschera di sangue come quello nella foto relegati a notizia poco importante o censurati del tutto?
Come mai la polizia con i manganelli colpisce sempre la testa quando per sedare basterebbe colpire zone non vitali? Le forze dell'ordine devono mantere l'ordine o diffondere il caos ordinato dai superiori?

Spero sinceramente che notizie come quella di oggi riescano a turbarmi sempre e a turbare tutti voi, perché il giorno in cui una notizia del genere ci sembrerà normale o poco importante avremo definitivamente perso tutti quei valori per cui l'uomo si ritiene superiore ad un animale e saremo, cosa non meno importante, in un regime.

Matteo

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Siamo tutti del Ghana

Per una mezz’ora circa, ieri, ho deciso di interrompere il mio digiuno calcistico (iniziato già prima dell’uscita di scena degli azzurri) e di guardare con mio figlio la partita dei quarti di finale Uruguay - Ghana.
Debbo dire sinceramente che mi sono subito appassionato al livello agonistico espresso dalle due nazionali e soprattutto alla foga del gioco ancora in campo nonostante si giocassero i tempi supplementari.
Trovandomi all’estero, in una sala con parecchie decine di altri telespettatori stranieri, con un commentatore francese e seguendo due nazionali lontane dalla mia realtà, mi sono trovato a godere per una volta il vero valore del calcio giocato non subendo la trappola della partecipazione per una formazione rispetto all’altra.
Tutto questo è però durato poco. E’ bastata qualche azione ghanese per farmi trovare simpatica questa nazionale e per partire con un semplice paragone tra il fervore atletico di questi calciatori e tra quanto dimostrato al mondo dai nostri azzurri.
Ho pensato alle decine di pubblicità che hanno investito sulla nostra immagine di campioni del mondo uscenti, magari contando di poterle mantenere in onda almeno fino alla semifinale e mi sono chiesto se il cuoco della nazionale continuerà a comprare decine di barattoli di Nutella adducendo la sua responsabilità: “siamo campioni del mondo”.
In vacanza, ancora l’anno scorso si vedevano un gran numero di bambini stranieri sfoggiare la maglia della nostra nazionale, quest’anno ho contato almeno tre Kakà, due Messi e parecchi altri di cui non ricordo il nome, ma nessun italiano.
E’ abbastanza evidente che almeno i ragazzini rincorrono gli eroi sportivi del momento ed ora noi siamo tutto tranne che campioni.
E così mi trovo a tifare Ghana e non sono solo perché scopro con soddisfazione che anche il resto della sala esulta ad ogni azione condotta con orgoglio da questa nazionale africana. Mi ritrovo a poco a poco anche nello spirito degli spettatori neri che, inquadrati dal teleobiettivo, sono spesso colti in cenni di preghiera. Anch’io provo a invocarlo chiedendo un po’ di onore per questo popolo e dopo il rigore che colpisce la traversa al 120’ mi rendo conto che almeno in questa occasione il Padreterno forse ha cose più importanti cui dedicare attenzione e mi chiedo se veramente l’Uruguay stia così bene da non meritare anche lui qualche soddisfazione.
Resto però attaccato al televisore ed attendo i calci di rigore che regaleranno all’Uruguay il biglietto per le semifinali. Ormai il mio tifo è definito e soffro ad ogni rigore nullo del Ghana.
Mi sento però almeno rinfrancato dal fatto che questi atleti, anche se eliminati con onore potranno sperare in un ingaggio in questo nostro calcio opulento e in declino. Al gol finale che sigla la vittoria dell’Uruguay si leva nella sala un “nooo!” gridato a un sol voce ... mi volto e osservo ... siamo tutti del Ghana.

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Le liste farlocche mettono a rischio Cota

Vi ricordate il post di Alessio riguardo le liste farlocche presentate per le regionali? Parlavamo dei Verdi Verdi, una lista col nome praticamente uguale a quello dei Verdi alleati della Bresso.
In seguito nei vari approfondimenti sulle regionali eravamo ritornati più volte su questo punto.

Le regionali hanno dato la vittoria a Cota con uno scarto esiguo ed ora queste liste farlocche rischiano di riportare alle urne tutti gli elettori,  il Tar ha infatti ammesso i ricorsi che accusano alcune liste di irregolarità (Verdi Verdi, la lista di Scanderebech e Pensionati per Cota). La decisione sarà presa resa nota il 15 luglio.

Così ha commentato Roberto Cota:

"Io sono solidale con i giudici, non ho nessuna voglia di fare pressioni nei loro confronti, quelle pressioni che invece sta facendo la sinistra. Sono però amareggiato perchè uno quando governa e ha vinto le elezioni si aspetta di trovare una opposizione, non dico che ti aiuta, ma che ti contrasta sulla politica. Vedere che la sinistra in Piemonte è arrivata a questi livelli di scadimento dispiace"

Trovo l'ultima frase particolarmente triste, poiché è un'implicita ammissione che chi cerchi di incoraggiare la ricerca della verità giuridica stia facendo una cosa deprorevole.

Matteo

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Vacanze per il blog


Anche per il blog arriva il meritato periodo di riposo.
Non si tratta però di un vero e proprio stop per il blog, continuerò a postare articoli per il blog, ma in queste due settimane di vacanza il ritmo dei post diminuirà per permettermi di godere un po' queste vacanze.

Matteoblog

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