Non è la prima volta che Vauro parla di censura delle sue vignette e del suo pensiero.
Non tanto tempo fa Vauro era stato sospeso da Annozero per colpa di una vignetta considerata di cattivo gusto e macabra.
La vignetta qua riportata scherzava sulla proposta di permettere di aumentare del 20% le cubature delle case e i morti per il tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo provocando centinaia di vittime.
Questa vignetta, mostrata in tv alla fine della trasmissione Annozero di Santoro, scatenò grande scandalo da parte di gran parte del panorama politico, che accusò Vauro di aver superato i limiti del buon gusto. Vauro, dopo le prime minacce di licenziamento fu infine sospeso per un breve periodo dalla trasmissione.
Il secondo episodio di censura nei confronti di Vauro e questa volta anche di Beatrice Borromeo avvenne durante una puntata dell'Era Glaciale, in cui l'intervista regolarmente registrata non venne trasmessa, per decisione di Antonio Marano, direttore di Rai 2, che disse: "Io non sono mai stato un censore ma vedrete che stavolta voi due non andrete in onda." Marano sosteneva infatti che "nonostante i ripetuti tentativi da parte della conduttrice Daria Bignardi di riportare il discorso sul libro, gli ospiti hanno affrontato questioni politiche in un periodo di par condicio in assenza di contraddittorio."
Beatrice Borromeo indignata, pubblica su Youtube un video in cui spiega come sono andate veramente le cose e che Daria Bignardi non ha secondo lei cercato di spostare l'argomento dell'intervista e, anzi, continuava a chiedere riguardo argomenti politici.
Dopo le proteste suscitate dalla censura dell'intervista Marano promette che l'intervista sarà trasmessa dopo le elezioni in maniera integrale.
Ma, veramente che cosa vuol dire censura?? Per sicurezza riportiamo il significato da Wikipedia:
"Nei regimi autoritari la censura politica impedisce a individui, associazioni, partiti e mezzi di informazione di divulgare informazioni ed esprimere opinioni contrarie a quelle del potere esecutivo. Tale censura si realizza attraverso il divieto di toccare taluni argomenti o attraverso il controllo preventivo dei contenuti divulgati dai mezzi di informazione."
Sembra proprio il caso dell'intervista a Vauro e Beatrice Borromeo.
Il 25 giugno un altro caso di censura colpisce il malcapitato Vauro che non trova pubblicata sul Corriere della Sera la vignetta da lui creata per la sua consueta rubrica. Interessato alla vicenda, manda una lettera al Corriere chiedendo spiegazioni, dicendo che "Qualcuno adesso si starà chiedendo "Chissà cosa aveva disegnato di così impresentabile ed indecente da meritare una censura". Mi dispiace deludere quel qualcuno ma si trattava soltanto di una semplice vignetta riguardante Berlusconi".
Il Corriere replica a Vauro dicendo che la sua vignetta non è stata pubblicata "soltanto per una questione di stile che purtroppo, nella tua simpatica veemenza, ti sfugge" e che il Corriere non è una buca delle lettere.
La satira però è una delle espressioni del pensiero più dure, non dovrebbe avere limiti e spesso le vignette non solo di Vauro non sono per niente di buon gusto perché devono dare un pugno nello stomaco allo spettatore per farlo riflettere.
Si tratta quindi di un vero e proprio caso di censura da parte del Corriere, il primo giornale ad aver parlato dell'inchiesta di Bari ed in seguito della cosiddetta "Puttanopoli".
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