Brunetta in questa settimana politica ha parlato a lungo dei giovani. Insomma, dopo la caccia ai fannulloni, tra cui, in caso di vittoria come candidato sindaco di Venezia, anche Brunetta stesso, il ministro ha parlato dei giovani fannulloni.
Sì, secondo Brunetta i giovani dovrebbero
andare via di casa a 18 anni per legge! Insomma bamboccioni, siete avvisati, a 18 via a calci nel sedere. Naturalmente quella di Brunetta, come ammesso fortunatamente da lui stesso è una provocazione.
Ma, colto il senso della provocazione, mi sorgono dei dubbi.
Posso affermare di essere nel pieno della fascia di età di cui parla Brunetta, ho 17 anni e l'anno prossimo darò l'esame di maturità. Una volta finita la Scuola Superiore io però non ho niente di concreto in mano, tanti progetti e idee, ma non ancora i mezzi per farlo, perché si sa, il mondo del lavoro pretendo laureati. Dovrò andare all'università, cosa che ha delle spese che io da solo non riuscirò ancora a gestire e sarò costretto ancora a farmi sostenere dai miei genitori. Probabilmente avrò un appartamento in città, ma non avrò un'autonomia economica completa fino a quando, si spera, troverò un lavoro.
Lavoro che non è facile trovare in Italia, a maggior ragione se si ha studiato per anni. Infatti uno studente universitario vorrà un lavoro più redditizio di chi ha solamente la licenza media, per il semplice fatto che ci ha investito più soldi e tempo.
A conti fatti non è così facile lasciare la casa a 18 anni come auspicato da Brunetta, probabilmente molti ragazzi italiani vorrebbero essere indipendenti, ma non ne hanno la possibilità. Il Governo a posto di limitarsi ai discorsi retorici come quello di Brunetta dovrebbe impegnarsi costantemente per rendere più semplice l'inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.