Riflessione sulla scuola e sul futuro


E' iniziato da poco in Piemonte il nuovo anno scolastico, tutti di nuovo a scuola, sui banchi a studiare.
Non è questo però l'argomento principale di oggi, ma come si sta evolvendo, in concreto, la scuola che vedo e frequento io.
Ebbene sì, sono ancora studente, vado al liceo scientifico nel mio paese, una scelta anche dettata dalla vicinanza della scuola, ma che tutto sommato si è rivelata buona.
Ho sempre avuto professori competenti, mai successi strani episodi e mi posso dire fortunato anche del mio passato scolastico. Ho evitato per un soffio le riforme della scuola e ciò penso che mi abbia aiutato.
Vedo mia sorella, in questi giorni di ripresa, vedo i libri che le sono arrivati: sono vuoti, insegnano poche cose rispetto ai libri che mi ricordo avevo quando le elementari le facevo io; poi penso al mio esame, quello in quinta, molto facile, ma all'epoca mi aveva preoccupato molto, mi aveva aiutato, poi ci penso meglio e ricordo che lei non lo farà, chissà perché è stato considerato inutile. Inutile come i migliaia di professori che non hanno più un lavoro, che devono improvvisamente trovare una soluzione alternativa.
Quest'anno a me è toccato cambiare la maggior parte dei professori, un po' anche per sfortuna: sono arrivati dei nuovi docenti, uno dalla Sicilia, l'altro da Roma. Sembrano bravi, preparati, poi si scopre che alcuni sono venuti qua, in Piemonte, proprio perché di lavoro giù da loro non ce n'era più, complice i pesanti tagli alla scuola. Mi chiedo come è possibile tutto ciò, che trauma e difficoltà dev'essere per una persona, magari con una famiglia fare questi spostamenti, senza magari la certezza di avere il lavoro per tutto l'anno.
Scopro anche che con la nuova riforma, quella che ci farà migliorare, secondo l'ideatrice, il livello scolastico italiano, che nella nostra scuola sparirà il Francese. Perché? Siamo vicini alla Francia, capita di andare a lavorare in Francia. E i professori che insegnano francese che fine faranno? Saranno accantonati? o toccherà anche a loro andare in chissà quale regione a fare un po' di supplenza?
Sono inquieto, perché vedo la scuola peggiorare anziché migliorare come detto dal Governo e sono preoccupato e penso tanti insieme a me, perché finita la scuola non vedo per me prospettive per il lavoro, quando lo stato per primo incentiva la gente a lavorare fino a quando oramai non è decrepita e non favorisce il ricambio generazionale, in politica come in tutto il resto del mondo del lavoro.






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