Io sto con Emergency

di Gavavenezia
Emergency è in questi giorni in subbuglio per l'arresto di tre operatori, Matteo, Marco e Matteo, da parte dello stato Afghano. Si inizia a parlare di detenzione illegale dalle pagine di Peace Reporter, in quanto "in Afghanistan lo stato di fermo non e' di 72 ore ma di 24. Quindi c'è bisogno di un atto di convalida dalla Procura di cui non siamo a conoscenza".
I tre collaboratori sarebbero stati arrestati dopo una perquisizione che avrebbe trovato nell'ospedale di Lashkar-Gan delle armi. Le circostanze e motivazioni dell'arresto restano abbastanza vaghe e nei giorni scorsi è apparsa sul Times la notizia di una confessione da parte dei tre, accusati di avere un "ruolo nel complotto per uccidere il governatore della provincia di Heland Gulab Mangal". La notizia è stata poi smentita dal governo Afghano, che ha solamente ribadito l'avvio di un indagine, smentendo ogni notizia di confessioni.

L'abbandono dell'ospedale
Alessandro Bertani, vicedirettore di Emergency, ha fatto sapere che in questo momento all'ospedale di Lashkar-Gan non vi è più l'ospedale attivo. L'ospedale è così in mano Afghana.

Le dichiarazioni del Governo
Le reazioni del mondo politico e soprattutto della maggioranza sono stata abbastanza fredde nei confronti di Emergency e dubbiose. Frattini come primo reazione ha detto: "una vergogna se sono coinvolti gli italiani."
Nelle ultime ore, con la scoperta della notizia-bufala riguardo la confessione, l'impegno del Ministro degli Esteri si è fatto sentire, avendo egli sollecitato il governo Afghano a velocizzare le indagini.

Solidarietà a Emergency
Nel frattempo Emergency ha lanciato sul suo sito (www.emergency.it) una raccolta firme dal nome "Io sto con Emergency", per sostenerla e vedere quanto consenso ha in Italia quest'organizzazione di pace, la quale è quella che riceve il maggior numero di soldi dal 5 per mille.
Inoltre Emergency ha organizzato per il 17 aprile una manifestazione in Piazza Navona a Roma.

Matteo

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