McDonalds fa causa per "plagio"


Articolo tratto dalla Stampa


La Coldiretti si schiera con «Mac Bün» contro MacDonald’s. O meglio, contro tutto ciò che rappresenta il colosso statunitense e a favore di tutto ciò che rappresenta l’hamburgher torinese «un ottimo esempio delle possibilità dell’impresa agricola di accorciare i passaggi all’interno della filiera e di offrire ai consumatori un prodotto sano, di qualità, agricolo al cento per cento italiano». La vicenda è nota. Da circa un mese in via Susa a Rivoli, è nata l’«agrihamburgeria» fondata dall’azienda agricola Scaglia che porta sul mercato soprattutto la carne dei vitelli di razza Piemontese che alleva a Bruere. Un’attività che doveva essere proposta con il marchio «Mac Bün», «Solo buono» in piemontese.

Un’idea simpatica che per ora è naufragata di fronte all’aut aut del colosso statunitense il quale, venuto a conoscenza della richiesta di riconoscimento del marchio, ha intimato a Graziano Scaglia, 39 anni, proprietario dell’«agrihamburgeria», di fermarsi. «Il prefisso Mac - è la tesi degli americani - sfrutta la notorietà mondiale legata al nome McDonald’s». I legali di Scaglia hanno già controreplicato che «Mac Bün» non copia nulla, utilizza una tipica espressione piemontese. Scaglia, prudente, ha preferito attendere e chi ha la ventura di andare a Rivoli e entrare nel locale di via Susa 22, troverà come marchio non «Mac Bün» ma una versione, diciamo, censurata: «M** Bün».

«C’è tempo per scriverlo per esteso - spiega Scaglia - prima vediamo come finisce ‘sta storia». Chi invece non vuole attendere è la Coldiretti che ha deciso di invitare Scaglia e la sua azienda a Villa d’Este di Cernobbio dove, oggi e domani, si tiene il Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato appunto da Coldiretti e con la collaborazione dello Studio Ambrosetti.

Una vetrina internazionale per l’hamburger rivolese doc che farà andare su tutte le furie McDonald’s e, in qualche modo, concretizzando la sofisticata strategia che l’avvocato Massimo Sterpi, dello studio Jacobacci leader italiano nella tutela dei marchi con sedi a Torino, Milano, Roma e Parigi, ha immaginato venuto a conoscenza del match legale fra «Mac Bün» e «McDonald’s». «L’azienda statunitense attua una aggressiva, ma comprensibile, strategia di tutela del proprio marchio - spiega Sterpi -. L’azienda torinese, però, potrebbe essere altrettanto aggressiva e contestare lei agli americani, con una causa in prevenzione, il diritto di impedire l’uso del nome “Mac Bün”. Con quali risultati? Quantomeno di far parlare di sè, pubblicità, insomma. Gratuita».

Oscar Farinetti, il guru di Eataly, è invece «disgustato» dalla battaglia scatenata da McDonald’s: «In tutto il mondo ci saranno 8-9 Eataly che copiano il nostro marchio, non abbiamo mai fatto una causa. Come può un somaro mettersi un cartello “cavallo” e convincere le puledre a seguirlo? La differenza la fa la qualità che proponi». Anche uno chef stellato come Alfredo Russo del «Dolce Stil Novo» da un anno ospitato alla Reggia di Venaria guarda con simpatia ai rivolesi e soprattutto al marchio contestato: «Decisamente simpatico - dice -. Non entro nella vicenda legale, dico solo che l’utilizzo di carne da vitelli allevati nell’azienda di famiglia realizza quel legame con il territorio che ormai tanti chef come me perseguono nella loro cucina».

Novità del 23 novembre: ho scoperto oggi su facebook il link di un gruppo che vuole sostenere la causa del «Mac Bün», coloro i quali sono interessati lo possono trovare qua.

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3 Responses to McDonalds fa causa per "plagio"

  1. ma non l abbiamo già pagato svariate volte il nostro debito di guerra verso l america.........

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  2. Ho seguito da vicino questa storia e sono contento che attiri in questo modo l'attenzione (del popolo della rete, ma non dei media tradizionali). La domanda che mi pongo è questa: perchè MCDONALD (mica un artigiano) e tutto il suo clan di avvocati decide di scendere in campo contro un allevatore piemontese?!?!?! A mio avviso, sono i primi segnali di PAURA. Paura che la qualità scalzi la bassa qualità. Paura che iniziative di questo genere possano moltiplicarsi a dismisura. Paura, insomma, di perdere quegli extraprofitti che hanno sempre realizzato sulle spalle della salute della gente.

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  3. Caro Mauro, sono contento che tu segua questa vicenda, noi la seguiamo perché è di pubblico interesse e perché chi scrive su questo blog è proprio della zona del locale attaccato da McDonald.
    Secondo me McDonald fa bene ad avere paura, perché è ora che la qualità batta la scarsa qualità.

    Matteo Nurisso

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